Le nuove tariffe approvate nella riforma della previdenza sociale entrano in vigore questa domenica (1a). Cominciano così ad essere applicate le nuove aliquote contributive sullo stipendio di marzo, solitamente versato ad aprile.
Nel Sistema Generale di Previdenza Sociale (RGPS), le nuove aliquote si applicheranno a contributori dipendenti, anche per i collaboratori domestici, e per i lavoratori autonomi. Non vi sarà invece alcuna modifica per i lavoratori autonomi (singoli contribuenti), quali i prestatori di servizi alle imprese e gli assicurati facoltativi.
Secondo il Segretariato della Previdenza Sociale, le aliquote progressive si applicheranno a ciascuna fascia retributiva, analogamente al calcolo dell'imposta sul reddito.
Poiché l'incidenza del contributo sarà per fascia di reddito, è necessario fare un calcolo per sapere quale sarà l'aliquota effettiva. Coloro che percepiscono un salario minimo mensile, ad esempio, avranno una tariffa di 7,5%.
Il governo mette a disposizione su internet un calcolatore dell'aliquota effettiva, che mostra quanto veniva detratto dallo stipendio prima della riforma e quanto verrà detratto con l'entrata in vigore delle nuove regole.
nessun cambiamento
Secondo il Segretariato della previdenza sociale, i contribuenti individuali e facoltativi continueranno a pagare le aliquote contributive attualmente esistenti superiori al salario minimo.
Per i salari contributivi pari al salario minimo, occorre osservare quanto segue:
I – per i contribuenti persone fisiche che lavorano in proprio, senza rapporto di lavoro subordinato con azienda o assimilato, ed assicurati facoltativi.
Il pagamento può essere effettuato applicando un tasso di 11% sull'importo del salario minimo;
II – per i singoli microimprenditori e per gli assicurati facoltativi privi di reddito proprio che si dedicano esclusivamente al lavoro domestico nell'ambito della propria residenza, purché appartenenti a una famiglia a basso reddito iscritta al (CadÚnico).
III – il contribuente persona fisica che presta un servizio ad una società o assimilata avrà trattenuto dalla società la percentuale di 11% sull'importo percepito per il servizio reso e sarà tenuto ad integrarla direttamente.
La Segreteria sottolinea che gli assicurati, compresi quelli con disabilità, che contribuiscono applicando le aliquote di 11% o 5%.
Pertanto, per il conteggio reciproco del tempo corrispondente in altro regime, il contributo mensile deve essere integrato sulla differenza tra la percentuale pagata e quella del 20%, con le dovute maggiorazioni di legge.
